Domanda:
Come si possono costringere i paesi emergenti ad alzare lì il costo del lavoro?
?
2013-02-21 07:02:18 UTC
La Cina, l'India, il Brasile, etc. hanno condizioni sociali che le frontiere aperte stanno lentamente imponendo anche a noi europei, scassando lo Stato Sociale.
L'utente Nunu mi ha detto che non possiamo chiuderci.
http://it.answers.yahoo.com/question/index;_ylt=AtdeXVQGvdvAeQnXiiJ6P7_xDQx.;_ylv=3?qid=20130220073600AAfQbma
Dando per buona tale asserzione, in che modo allora possiamo difendere i nostri figli dalla perdita progessiva dei diritti del lavoratore?
Mmmm...
Nunu individua il problema in confindustria, un ricettacolo "strapieno di gente che produce in cina a prezzi stracciati e rivende poi qui facendo palate di soldi". Ma come possiamo costringere i nostri imprenditori a non produrre all'estero a basso costo per poi vendere qui? Consigli pratici non ne ho trovati...
Una risposta:
tiziocaiosempronio
2013-02-21 09:09:01 UTC
già il concetto di 'costrizione' parte da un presupposto sbagliato, l'iperbole sarebbe di costringerli con la forza delle armi. se tu invece crei un ambiente prolifico per la produzione nel paese le imprese si sposteranno autonomamente. il lavoro a basso prezzo non è l'unica discriminante nella scelta delle produzioni. lo è certamente per i prodotti a basso costo, ma per i prodotti dove conta la qualità non puoi mica farli in china. inoltre i costi di trasporto delle merci spesso sono importanti. viceversa, creando qui buone condizioni si potrebbe avvicinare la produzione al mercato senza bisogno di fare la guerra sulla ciotola di riso del lavoratore. basterebbero infrastrutture buone (la china ha i lavoratori a 4 soldi ma anche LE STRADE, LE FERROVIE, PORTI E AEROPORTI!!!) burocrazia efficiente (le aree libere chinesi sono fuori dalla burocrazia corrota dei gerarchi chinesi) e tassazione di favore.


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